Come scegliere il giusto cavalletto cosi da sfruttare al massimo la vostra attrezzatura fotografica.
Sfatiamo subito un mito: il cavalletto perfetto non esiste, ma esiste il cavalletto perfetto per un determinato momento della nostra vita da fotografi. Vediamo dunque come scegliere il giusto cavalletto
Perché è evidente che sia i professionisti che gli amatori evolvono durante la propria carriera da fotografi e quindi un cavalletto che poteva andare bene qualche tempo fa ora per un certo genere fotografico potrebbe non andar bene per un altro genere fotografico.
Se all’inizio il ritratto era la nostra unica ragione di vita e poi ci siamo appassionati alla fotografia astronomica necessariamente dovremo cambiare il nostro cavalletto.
Con questo articolo dunque non avrò la presunzione di dirvi quale è il cavalletto migliore per voi ma posso darvi delle indicazioni su diversi aspetti cosi che avrai tutti gli elementi per poter decidere quale sia il cavalletto migliore per le tue esigenze.
Anatomia di un cavalletto
Il cavalletto è composto da 3 gambe di uguali lunghezza collegate tra loro attraverso una piastra.
Al centro della piastra c’è un perno filettato che permette di avvitare la “testa”, altro componente fondamentale del cavalletto di cui parleremo più avanti.
Le gambe possono essere a lunghezza fissa oppure di tipo telescopico: in questo secondo caso attraverso dei morsetti si possono allungare a piacimento.
Maggiore è il diametro dei tubi telescopici e se da un lato aumenta la robustezza del cavalletto e il peso che può reggere dall’altro faranno aumentare il peso complessivo. Maggiore è il numero di sezioni in cui ciascuna gamba è divisa e più compatte saranno le dimensioni totale una volta chiuso ma, di contro, peggiorerà la stabilità complessiva quando le gambe saranno tutte completamente allungate.
I morsetti che consentono di regolare la lunghezza delle gambe possono essere a vite o con un elemento a scatto che ne blocca lo scorrimento. Al momento dell’acquisto valutate con attenzione questi aspetti:
- robustezza del morsetto
- solidità del fissaggio e la possibilità di regolare la forza con cui chiude
- comodità del meccanismo di blocco-sblocco
La parte terminale della gambe, il piedino, è quella a diretto contatto con il terreno e può essere costituita da un elemento in gomma, che garantisce un elevato grip sulle superfici lisce, oppure avere un puntale di ferro che al momento di utilizzare il cavalletto si conficca nel terreno.
La piastra è un elemento meccanico che serve a raccordare le tre gambe e sostenere la testa. Può essere fatta in tanti modi diversi, ma sostanzialmente ha:
– tre snodi per fissare le gambe permettendo loro però di muoversi per aprirsi e chiudersi;
– un perno filettato (passo standard, quindi uguale per tutti modelli/produttori) per avvitare la testa o altri accessori.
L’asta è presente su quasi tutti i cavalletti e serve per aumentarne l’altezza massima. E’ evidente che se l’asta è troppo in alto tenderà a destabilizzare tutto il cavalletto, quindi occorre fare attenzione ed usare questa opzione solo quando è veramente necessario.
Alcuni cavalletti hanno la possibilità di sfilare l’asta per poterla riposizionare capovolta. Questa opzione consente di posizionare la fotocamera rivolta verso il basso e risulta molto comoda per la fotografia. Alcuni cavalletti consentono attraverso uno snodo presente sulla piastra di potrà posizionare l’asta orizzontalmente.
Un altro elemento presente su molti cavalletti è la bolla livello che serve ad indicare che il sistema cavalletto è “in bolla” ossia parallelo all’orizzonte.
Alcuni cavalletti hanno all’estremità inferiore un gancio che può essere utilizzato per appendere, per esempio, lo zaino fotografico. In questo modo il cavalletto risulterà decisamente più stabile e meno soggetto a vibrazioni.
Alluminio, carbonio o tutte e due ?
L’alluminio è il materiale più diffuso per la realizzazione di un cavalletto ed era, prima dell’avvento del carbonio, scelto per la sua robustezza e leggerezza. Lo sviluppo della tecnologia ha permesso l’utilizzo di mix altamente prestazionali che nel tempo stanno via via soppiantando l’alluminio. Non carbonio puro ma una resina plastica epossidica che ingloba fibre di carbonio. Il risultato è un materiale molto più leggero rispetto all’alluminio, molto più robusto ma anche molto più fragile.
Valutiamone le caratteristiche:
– un cavalletto con le gambe in alluminio tende a flettere tanto più la lunghezza delle gambe tende a crescere.
– se una gamba di alluminio riceve un colpo, tende ad ammaccarsi. Se l’ammaccatura è di poco conto le gambe telescopiche continuano a scorrere una dentro l’altra, in caso contrario dovremo forzare la chiusura. Di contro una gamba in carbonio potrebbe sbriciolarsi come un crackers e questo ne impone la sostituzione.
– la flessione delle gambe è un altro parametro da valutare: entro certi limiti una gamba in alluminio si può flettere ma oltre una certa flessione tende a piegarsi irreversibilmente. Una gamba in carbonio non ha grosse capacità di flessione e tenderà a spezzarsi.
Il carbonio resiste a tutti gil agenti atmosferici, l’alluminio meglio all’acqua dolce che a quella salata.
ATTENZIONE: alluminio e carbonio sono entrambi ottimi conduttori elettrici, quindi in caso di fulmini possono risultare molto pericolosi.
Quindi come scegliere un cavalletto?
Come scegliere il giusto cavalletto dipende da elementi che sono da valutare al momento dell’acquisto:
- dimensioni (altezza massima tutto esteso, compreso il possibile allungamento dell’asta)
- peso sostenuto (quanti kg di attrezzatura può reggere)
Altri elementi importanti sono:
- dimensioni minime (lunghezza tutto chiuso)
- peso
- materiale
Marchi
Maximiliano Fagioli
Fotografo
Fondatore e docente di Corsi di Fotografia, da circa 10 anni si occupa di formazione nel campo della fotografia con all’attivo più di 30 corsi con oltre 500 studenti. Ritrattista e fotografo di matrimonio fa della fotografia un prezioso strumento artistico e di comunicazione. Per maggiori informazioni Max Fagioli Photography